Once We Were Strangers
Una volta eravamo stranieri

di
CATEGORIA FILM
Il siciliano Antonio vive illegalmente a New York, dividendosi fra più lavori, una residenza abusiva, i giri in bicicletta e alcune conoscenze nel mondo dell’arte. Quando però incontra Ellen, che lavora in radio, la sua vita da straniero in terra americana riceve uno scossone: riuscirà ad evitare che la ragazza parta per Parigi e che rimanga con lui?
Once We Were Strangers è l’opera prima di Emanuele Crialese e va immediatamente a delineare uno dei tratti caratteristici del suo cinema, cioè il rapporto fra l’io e il mondo all’insegna dell’estraneità. L’Antonio di Vincenzo Amato è il filtro con cui osserviamo una New York inedita, trafficata, condita dal ritmo brioso delle musiche di Flavio Ibba e costellata di personaggi curiosi e originali, atti a percorrere zone liminali come strade, parchi, lavanderie a gettoni, bar, sale da biliardo, alla ricerca di un loro posto. E i ritratti umani non possono che collimare, alla fine, con i ritratti dei luoghi di una città unica.
REGIA

Regista italiano attivo fin dalla fine degli Anni Novanta, Emanuele Crialese nasce a Roma da genitori siciliani nel 1965, e studia Cinema prima a Roma e poi alla New York University. Proprio a New York è ambientato il suo esordio, Once We Were Strangers (1997), mentre sono di ritorno in terra siciliana i suoi film di maggiore successo, Respiro (2002) e Nuovomondo (2006). Il secondo è presentato al Festival di Venezia, premiato con l’inedito premio di Leone d’Argento alla Rivelazione dell’anno e candidato agli Oscar, ai David di Donatello, agli European Film Awards. Terraferma è premiato a Venezia nel 2011, e il suo film successivo, L’immensità (2022), è nuovamente al Lido selezionato nella competizione principale.