La bête

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CATEGORIA FILM
In un futuro prossimo in cui regna suprema l’intelligenza artificiale, le emozioni umane sono ormai considerate una minaccia. Per liberarsene, Gabrielle deve purificare il suo DNA: si immerge quindi nelle sue vite precedenti, dove incontra di nuovo Louis, suo grande amore. Ma la donna è vinta dalla paura – la paura, forse più grande, quella di cedere all’amore – e un presagio sembra annunciare che la catastrofe è ormai vicina. Un viaggio mentale, fisico, sentimentale e sensoriale in molteplici universi e momenti storici (1914, 2014 e 2044), ognuno di essi caratterizzato da una catastrofe generale connessa a un’altra di carattere personale.
Con La bête, Bonello si avvicina al melodramma e all’amore, senza tuttavia rinunciare alle incursioni a lui ben congeniali nel cinema di genere, creando così il ritratto singolarissimo di una donna. Un ritratto che, sconfinando, diventa un vero e proprio documentario su una delle più grandi attrici della contemporaneità, la straordinaria Léa Seydoux. Una narrazione che avvicina l’intimo allo spettacolare, il classicismo alla modernità, il noto all’ignoto, il visibile all’invisibile.
REGIA

Bertrand Bonello è nato nel 1968. Il suo primo lungometraggio, Quelque chose d’organique (1998), è stato presentato alla Berlinale (sezione Panorama). Le pornographe (2001) è stato presentato alla Settimana della Critica di Cannes e ha vinto il premio FIPRESCI. Tiresia (2003) ha partecipato in concorso a Cannes. La Quinzaine des Réalisateurs ha presentato De la guerre nel 2008. L’Apollonide – Souvenirs de la maison close (2011) ha partecipato in concorso a Cannes e ha ricevuto otto nomination ai César. Saint Laurent (2014), anch’esso in concorso a Cannes, ha rappresentato la Francia agli Oscar e ha ricevuto dieci nomination ai César. Dopo Nocturama (2016), Zombi Child è stato presentato alla Quinzaine des Réalisateurs (2019), mentre Coma è stato presentato in concorso alla Berlinale 2022 dove ha ricevuto il premio FIPRESCI.
